"Diretta al becco di gallina"
Ieri,(21/12/2008) io Cristiano e Rino siamo andati sulla Gallinola (gruppo del Matese) a ripetere e concludere una via aperta da Cristiano (Iurisci) e Nicola Carusi,iniziata nel marzo 2008 e continuata l'8 dicembre scorso.
L'ambiente è molto bello e a differenza delle classiche sul Matese non si hanno gli impianti e gli sciatori sotto,quindi ci si sente più isolati e in ambiente.
L'avvicinamento è di circa un'ora e mezza su una grande piana e non presenta grande dislivello.
A dispetto delle nostre previsioni il ghiaccio trovato da Cristiano circa 10 giorni fa non c'era più,o meglio ce n'era meno della metà...
Ed è cosi che ci si trova a fare misto appenninico,(o,come direbbe qualcuno misto terrone :-) che in questo caso è stato più "grass tooling"...
Mi sono trovato infatti ad arrampicare su ciuffi d'erba,muschio,roccia marcia e neve inconsistènte,con qualche rara apparizione di piccole chiazze di ghiaccio.
Per me che non ho troppa esperienza su questo terreno l'arrampicata è risultata abbastanza impegnativa e soprattutto molto psicologica vista la quasi impossibilità di proteggersi.
Mettere un chiodo è stata un'impresa sul primo tiro,(e infatti non ci ho riprovato) la parola d'ordine è "correre fino al prossimo riposo".
Comunque se in condizioni la via è bella e merita di essere ripetuta.
Ci sono 3 chiodi sul primo tiro,2 sul secondo e le soste (da controllare e magari integràre).
La via si sviluppa per tre tiri fino alla cima del becco,segue un pendolo (o traverso esposto) fino alla sellètta e poi un ultimo tiro in goulòtte fino in cima.
Queste le mie impressioni sulle difficoltà: (ma in presenza di ghiaccio è sicuramente molto più facile)
L1-30m,80°,4/4+
L2-40m,65° (passi a 80°),3+
L3-30m,55/60°
L4-60m (dalla sellètta) 60/65°
E questa è la linea,(la variante blu è dove credo di essere passato io)

Un (bel) pò di scatti:
Ci avviciniamo...
Ci prepariamo e constatiàmo da vicino che il ghiaccio non c'è,ma fa niente...all'attacco!
La progressiòne risulta più ingaggiòsa del previsto e per niente banale...



Arrivo in sosta e parte Rino,che con mio grande dispiacere mi chiede di farlo scendere dopo pochi metri,ha troppo freddo alle mani e non se la sente di proseguire...così lo calo,sale Cristiano e parto per la L2.
E poi la facile L3
Dalla cima del becco,il traverso esposto che conduce alla selletta dietro,dalla quale si attacca l'ultimo tiro che porta in cresta.
Sulla sella e sul tiro d'uscita il vento si fa sentire...
Vediamo la polvere che tùrbina in cresta alla luce del sole,Cristiano prende il comando e va incontro al vento...
La cima del becco vista dalla L4
In vetta riusciamo a fatica a stare in piedi e rifare le corde,come molto spesso capita sul Matese il vento è Patagonico,così,dopo qualche veloce scatto ci buttiàmo faccia a monte nel canale di discesa.